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Elisabetta

Tumori e medicina alternativa


L'AIRC riporta che la sopravvivenza media a 5 anni in seguito ad una diagnosi di tumore maligno è del 57% fra gli uomini e del 63% fra le donne: è quindi naturale che l'istinto di sopravvivenza conduca a tentativi, i più diversi, di associare interventi alternativi con la speranza di aumentare la probabilità di guarigione.

Visto che non esiste la patologia "Tumore" ma che le neoplasie si declinano in una quantità di forme tumorali con caratteristiche differenti e percentuali statistiche di risoluzione molto diverse, mi preme ricordare che qualunque tipo di terapia complementare o alternativa si scelga di approcciare è sempre essenziale mettere a parte il proprio team medico affinché vengano valutate eventuali possibili interferenze che possano plausibilmente manifestarsi dalle interazioni con le terapie antitumorali tradizionali prescritte.

Come sempre vorrei cercare di portare la mia opinione affinché non si diventi preda di promesse miracolistiche, se non addirittura truffaldine, in un momento di estrema fragilità, con il rischio di ritardare il trattamento prescritto (anche solo per la conseguenza di ridurre la probabilità di remissione della malattia).

Purtroppo mi sono trovata più volte di fronte a clienti in evidente stato di entusiasmo per l'ultimo ritrovato "verde" di moda che causava false speranze ma sul quale non esistevano prove di efficacia e sicurezza scientificamente riconosciute.

Sì, per determinate piante o per taluni rimedi complementari, si deve riconoscere che svolgono la funzione di alleviare molti dei fastidiosissimi effetti collaterali della terapia tradizionale, solo per dirne qualcuna: la Passiflora per favorire il sonno, lo Zenzero per attenuare la sensazione di nausea, la pomata al 90% di Arnica per i punti di inoculazione venosa della chemio, ...

Grande aiuto per sostenere emotivamente viene dai Fiori di Bach (Star of Bethelem per sbloccare e superare il trauma della diagnosi, Gentian o Gorse per il pessimismo o per la difficoltà a credere in una esito positivo, Rock Rose per la forte paura, white Chestnut per il tormento mentale...), mentre purtroppo è inibito l'uso dell'Iperico o di alte dosi di Vitamina C, che potrebbero interferire con la chemioterapia e con la radio.

Ma in questa sede vorrei che leggeste nell'articolo qui sotto di un prodotto svizzero che tratto da più di trentanni, il Bio-Strath recensito dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro il Tumore), per la sua valenza integrativa a supporto dello stato di prostrazione durante le chemioterapie.

Solitamente consiglio il Bio-Strath per supportare le difese immunitarie o per anemie e carenze in gravidanza, allattamento, defedazione di convalescenti ed anziani o per migliorare le performance di studenti e sportivi ma, gli ultimi positivi rilievi in oncologia me lo fanno stimare ancora di più.

Se voleste leggere o sapere qualcosa in più a riguardo, passate in negozio, vi aspetto.

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