Il Natale richiama all'intimità è al dono...
Pensiamoci e non trasfiguriamolo facendolo divenire l'ennesimo evento stressogeno dell'anno.
Vi siete chiesti perché ancora molti di noi non hanno posto attenzione al regalo da fare a tutti quelli che sono nella "lista"?
... "È il tempo che manca", mi sento rispondere.
Non sarà che invece il dono, suggello simbolico, scade quando non ci prendiamo l'impegno di trasformare coerentemente la relazione in qualcosa di sostanzioso e desiderato, proprio "su misura" per come siamo nel tempo divenuti, noi e l'altro?
Intendo dire che, il dono "pro-forma" è un falso piacere e, dentro di noi, risuona stonato.
In questo periodo in cui la luce (Natale è la festa del Sole Invicto) riprende il sopravvento sulle ore di buio, diamo nuovamente... alla Luce solo ciò che è veramente sintonico con noi.
Spogliamoci di ogni orpello, selezioniamo e scegliamo, persone e cose, non in quantità, non con opulenza, non per estetica esteriore ed apparenza...
Poco/pochi ma buono/i, perché un simbolo senza contenuto è insincero.
Quanta energia, quanto denaro, se ne va per mantenere aperte relazioni che poco c'entrano per noi?
Non è un discorso di svalorizzazione, quello che faccio, è un passaggio ecologico e molto Zen: teniamo solo ciò a cui... teniamo,... veramente.
Non si offendano, non si impermalosiscano gli altri, il cuore è un luogo intimo...
Stride coll'abituale clima natalizio?
Mi scuso.
Vi assicuro, vi assicuro davvero, che il mio scritto non vuole essere un richiamo all'egoismo.
Al contrario, è un invito a riconoscere quanto spazio abbiamo nel nostro animo e a chi possiamo dare comoda e calda ospitalità.
È un'esortazione a dare solo ciò che armonicamente desidero donare di me.
È una lusinga a rilucere Coerenza e a risplendere dentro la propria grandiosa natura.
È, in sunto, l'appello a far sì che la radiosita' che esprimiamo sia l'essenza che si coniuga con l'essenziale.
A Natale siamo tutti più buoni, ma quest'anno cerchiamo di esserlo con noi stessi, godiamoci perfino la nascita di un... augurio, che sia davvero sentito e sincero.
E sentiamone davvero ogni sfumatura.
E quando salirà in gola un "Buon Natale" e risuonerà attraverso la nostra voce alla volta di qualcuno, poniamo attenzione al nostro sentire: il vero regalo è anche riconoscere il "Piacere" del gorgoglìo affettivo da quello della semplice buona educazione.
Buona Luce in questo Natale.
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