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Elisabetta

Ti perdono. Questione di accenti.


Sì, la violenza non è solo fisica ed oggi, Giornata di Sensibilizzazione sulla Violenza Femminile, è bene dirlo.

Si può uccidere una persona esaurendone l'autostima con continui frasi sminuenti o innescando una triangolazione comunicativa assolutamente conflittuale ("Sei meravigliosa ma, lascia, faccio io che tu non sei capace!")

Oppure infliggere un Abuso Narcisistico che svuota la Persona Altamente Empatica di ogni significato relativo la propria essenza, lasciandola prostata e agonizzante a livello emozionale e talvolta anche fisico.

O ancora permettere che l'altro allontani, con destrezza velata di sollecitudine e supporto amorevole, dal lavoro con la scusa del migliore accudimento dei figli, da amici e familiari parlando male di loro, costruendo il vuoto sociale attorno, così da creare una dipendenza affettiva nei suoi confronti e da indurre a pensare di non essere in grado di poter gestire autonomamente la propria vita.

La violenza non è solo fisica ed è importante dirlo a gran voce perché oggi la violenza di genere ha tante sfumature.

Il Maltrattante esercita un potere e la maggior parte delle volte riesce anche a far passare la Vittima per visionaria agli occhi altrui.

E' il momento di comprendere e far comprendere che una parola che cela una violenza nascosta, un atteggiamento deturpante il benessere, specialmente se reiterato, può far male quando uno schiaffo... perché le ferite interiori non hanno balsamo che lenisce!

E chi subisce, spesso non ascolta il proprio intuito ed il personale amor proprio, tiene duro, ma perchè?

Culturalmente ci hanno inculcato che l'amore si guadagna col sacrificio... l'amore, come la vita è nostro per diritto di nascita!

Due gli atteggiamenti di chi vive queste relazioni malate:

  • In seguito al prosciugamento delle energie si può tendere ad un ripiegarsi su sé stessi e farsi prendere dalla Sindrome di Stoccolma (la Vittima riceve attenzioni e, per quanto negative, le ritiene indispensabili per vivere. Ella si sente indispensabile per il Maltrattante e, per assurdo, gli è grata delle attenzioni che le offre).

  • Oppure si può fare un passaggio ancora più alto, comprendere la difficoltà e la pochezza del Maltrattante. Frequentemente esso, è a sua volta, cresciuto in un ambiente familiare insano, che non lo ha visto e riconosciuto con amore oppure che lo ha sottoposto a situazioni di violenza emotiva.

Si può allora fare un gesto salvifico per sé è per lui: agire il Perdono!

Perdono cui precede un allontanamento fisico ed emozionale perché prima di tutto veniamo noi.

E poi uno siamo ricche di uno strumento evolutivo: abbiamo i figli!

Educarne l'Intelligenza Emotiva è un compito grandioso che crescerà Uomini e Donne attenti, empatici e amorevoli verso sé e verso gli altri e ricordiamoci che noi abbiamo il grande privilegio di poter investire energie in questa missione.

Diamo senz'altro attenzione alla Giornata sulla Violenza delle Donne, oggi, ma non limitiamoci a darne risalto sui Social, ampliamo le nostre vedute.

Se poi si sentisse il bisogno di un confronto, si può parlarne.

Dott.ssa Elisabetta Parapini

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